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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Santa Maria Domenica Mazzarello

Immersa nell’abitato al lato di via Tuscolana si trova la chiesa di Santa Maria Domenica Mazzarello, terminata e consacrata nel 1997. Esternamente l’edificio sembra un edificio di uffici pubblici, con all’interno sale d’aspetto e sportelli cui affacciarsi. Ricorda edifici di servizio al cittadino, e questo indica che la missione di questa chiesa, il suo scopo, è di operare per i membri della comunità, della cittadinanza, aiutando nelle faccende pratiche. Tuttavia l’impronta centrale della facciata ricorda che è una struttura non del Comune ma una chiesa, per la centralità della porta rispetto ai due corpi laterali, della scritta. La porta centrale è di vetro trasparente, ancora a richiamare un edificio comunale. È proprio una chiesa che opera ed è stata edificata per il cittadino, è servizio per il fedele, per la comunità territoriale dove è inserita. L’impostazione della facciata in più corpi quadrangolari simboleggia più funzioni, più uffici, quadrati e tra loro collegati. Il fine è

Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta

Nel quartiere di Prima Porta, non distante dalla stazione ferroviaria sorge la chiesa dei Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta. La facciata di questa chiesa è irregolare, cioè non ha un centro e una simmetria perfetti. Ha un vertice che potremmo definire centrale, ma è concava e a sinistra ha un livello più basso dove è apposta la croce. Nella forma irregolare, la croce è posta irregolarmente come su un vertice che non corrisponde al vertice esistente o centrale. Certamente tale facciata esprime la varietà delle forme di Dio. Egli non è necessariamente simmetrico e regolare ma può trovare espressione in forme irregolari. Il “triangolo” della facciata ha scanalature non uguali tra loro, è in cemento e con esse ricorda pannelli che si usano come copertura o rivestimento di superfici di installazioni metropolitane. Il culto di questo luogo è quindi metropolitano, della città più moderna. Il cemento della superficie simula quei materiali che denotano apparente leggerezza della struttura

San Francesco d'Assisi ad Acilia

Nel quartiere della zona Acilia denominato Villaggio San Francesco vi è la chiesa di San Francesco d’Assisi ad Acilia. Avvicinandosi ad essa, il suo profondo fianco dà l’idea di un passeggio stretto e lungo, un cammino, richiamando la fatica umana, espressa dal camminare a lungo a piedi. Guardando la facciata sembra che il corpo sia sollevato da un portico con due pilastri e tettoia zigzagata. Tale corpo elevato rappresenta il Dio possente, rappresentato con forma caratteristicamente moderna, massiccia, con al centro un “rosone” o finestrone verticale ottagonale. Non è sospeso ma è elevato, pesante su una struttura reggente, come la fede che costa nella vita di tutti i giorni, vero sforzo e sacrificio, fatica, sudore. Dio si poggia su noi con promessa di luce, in finestra lunga ottagonale perché suprema, divina, come tale inspiegabile all’uomo. La tettoia, in linea moderna, è la protezione che ci offre Dio dalla pioggia, quindi dalle intemperie e per darci accesso al tempio stesso.