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Santa Maria Regina dei Martiri in via Ostiense

Per le lunghe vie di Dragona, tra palazzine e muri di cinta, troviamo la chiesa di Santa Maria Regina dei Martiri. La facciata di essa si presenta con la linea di una casetta, conformemente al caseggiato basso in cui è immersa. Indica postazione di fermata per gli abitanti, nella forma del posto. Può anche essere vista come una capanna, richiamando le origini di Gesù e l’idea di umiltà della Chiesa cattolica. Ma una capanna solida, come indica il costone di cemento armato che la caratterizza. Capanna e casa, postazione solida nel mezzo del quartiere della comunità. Il costone, sporgendo in avanti, è solidità architettonica della chiesa e per Dio, cioè la componente strutturale solida è nella disposizione della sacralità. La struttura si dedica allo scopo sacro, non solo all’apparenza e in eventuali orpelli. E solidità di struttura sacra. La struttura che vien fuori con la facciata è come un transfert, un collegamento tra la strada, quindi la vita terrena, quotidiana, e il luogo di culto che poi si sviluppa in profondità. È cioè l’accesso, il passaggio verso un luogo a parte, spirituale e profondo. È un collegamento tra la realtà della vita e la spiritualità di Dio, della santità, della santità dei Martiri. Sviluppandosi in profondità, i lati della chiesa si allargano verso l’esterno dando volume all’interno, e i muri sono quindi curvi verso fuori. Questa caratterizzazione rivela l’essenza della spiritualità del luogo: questo, essendo sacro, prende forma curva, cioè tutta sua e “irregolare”, assume un volume, una forma. L’essenzialità stessa verso cui si collega la facciata di capanna. Facciata non quadrata o rettangolare bensì diagonale, poiché pur rappresentando dimensione terrena è espressione della solidità di un luogo sacro, di una chiesa. Lungo i lati, le finestre sono lunghe ed esagonali, confermando la spiritualità espressa della dimensione diagonale allungata che assume l’edificio. In tutto questo, frontalmente la chiesa si presenta concettualmente statica, come una casa di culto, perché sia affidabile per i cittadini. L’aura di spiritualità della parte interna non è frontalmente visibile o esternata, rappresentata, e non prende forma. Nella struttura della facciata si può dire che la solidità prevale sull’aspetto spirituale, ma questo non è escluso essendo essa un transfert tra due dimensioni. La grata, sulla facciata, conferisce sì trasparenza di ambiente sacro all’esterno, in modo che già la facciata sia sacra e sufficientemente spirituale. Varcata la soglia, l’aula è molto vasta. Immediatamente i muri laterali paiono diritti, ma poi si nota la loro curvatura verso l’esterno, l’allargamento. In fondo c’è l’abside che ospita l’altare, con sulla parete l’immagine della Madonna al centro di una croce. L’immagine è incastonata, nella solidità del quartiere, nel luogo sicuro che è la chiesa. Questa abside riprende e consolida la forma della facciata, sacralizzante e solidificante. La sua parete è il punto di maggior ricchezza e prestigio, in fondo all’edificio, protetta dal muro corposo, nel perimetro della larghezza dell’abside. I muri di questa sono bianchi, e chiari pure i muri laterali dell’aula. Sono gialli, color crema, i pilastri che intervallano questi muri, formando arcate sul soffitto e con esso linee diagonali. La chiarezza dei muri laterali rende il luogo di culto aspaziale, largo, vasto, per conferirgli sacralità, spiritualità ed elevatezza. I pilastri sono più scuri per ricondurci a osservare che trattasi di struttura umana, terrena. In vista essi indicano la fisicità, la materialità di questa struttura, sorreggendola numerosi. La costruzione si regge ed è ferma grazie alla loro presenza di elementi strutturali. I muri sembrano essere leggeri. È tale la materialità riportata dai pilastri lungo i muri che con la leggerezza di questi ultimi la sala può apparire come l’interno di un capannone. A parte l’umiltà insita in una simile ambientazione, l’assenza di altri elementi architettonici connotante il vuoto dello spazio fa risaltare come componente concettuale del luogo lo stesso corpo umano del singolo fedele che lo popola. La sagoma umana spicca in questa sala vuota, sala di preghiera, assorbendo il contenuto di valore che è quello della materialità del corpo, della carnosità in cui la fede agisce. Con il corpo si patisce la vita sulla terra, ed è il corpo che i Santi Martiri hanno sacrificato in onore di Dio, del credo e della fede. Il corpo dei fedeli in questa chiesa è portatore dei valori da essa espressi, i fedeli portano con sé i valori e gli insegnamenti, mutandosi in veicoli di conduzione di essi, al di là di quel che può rappresentare un luogo apposito. Questa sala per pregare non è larga quanto un vero capannone, ma è profonda, dove la profondità fisica rappresenta quella morale e spirituale, e nel punto in cui questa è maggiore è rappresentata la Madonna con Bambino e la croce, più in fondo dell’abside al fondo. Le finestre dell’abside sono una per lato, larghe e rettangolari. Esprimono la coerenza di un edificio, un luogo come una casa, più stabili nella forma e nella simmetria della posizione. Le finestre dell’aula invece indicano il poco spessore dei muri laterali e quindi la fragilità degli stessi, molto più spessi i muri dell’abside. Ad essere evidenziata è la profondità della chiesa. È un ambiente metaforicamente meno resistente e confortevole delle case dei fedeli, ma in esso la Madonna e superprotetta. Gli uomini per la riunione di se stessi, sicuramente danno un luogo leggero dove però venerano Lei. Come abbiamo detto, con i loro corpi pensano a portare in giro la parola di Dio. Statue dei Santi sono presenti entrando, a sinistra, precedenti un grosso crocifisso. A destra quadro della Madonna e confessionale. Solidità dell’edificio data dagli uomini di chiesa, i quali tra l’altro, con l’intercessione della Madonna, fanno da tramite tra l’uomo e Dio. Il crocifisso con il corpo sofferente di Gesù sta a esemplificare quanto il corpo umano debba essere votato nella fede in Dio e disposto alla prova dell’esistenza terrena. Ciò in riferimento, senza dubbio, ai Santi Martiri di cui la Madonna è Regina.

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