Passa ai contenuti principali

Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle

In una piazza a Primavalle, grande rotatoria, si affaccia la chiesa di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle. La forma e il colore della facciata ricordano la capanna dove è nato Gesù. Il disegno della collocazione dei mattoni ricorda anche il materiale primitivo e naturale con cui la capanna poteva essere costruita, dando ancora di più il senso di capanna. È la riproduzione moderna e simbolica di essa. La parte alta presenta strisce di marmo verticali verso l’alto, e indica che la capanna, la casa di Dio, sale fino al cielo o è collegata direttamente al cielo. È una dimora divina, in diretto contatto con Dio. Le linee verticali sono di materiale che impreziosisce, poiché il tema è Dio, e dona dignità all’edificio. La linea bianca orizzontale, quasi a metà altezza, con lo stemma pontificio, indica la via di mezzo di santità tra terra e cielo, sperimentata in vita, dei Santi e della santità del papato. Le testimonianze di fede e santità cui assistiamo durante la vita terrena, date a noi da Gesù per intercessione di Dio. La tettoia dell’ingresso ci dice che si entra in un luogo celeste, poiché ricorda la forma di una nuvola, di una nube dell’atmosfera, di entità elevata, celeste nel cielo.
Con la profondità l’edificio assume connotati di chiesa, cioè luogo tipico di culto cristiano, e la croce ce lo dice: è una chiesa, chiesa cristiana, dove si pregano Dio e Gesù. Il campanile quasi non si eleva e viene da locali collegati, è messo dai preti che chiamano discretamente i fedeli, locali e anche diffusi, data l’elevazione seppur modesta, a pregare. Anziché essere una torre, presenta le campane a vista. Richiamo diretto, schietto, alla religiosità cristiana per chi la può sentire; per chi può sentire, vedendolo, il suono ferreo delle vibrazioni di Dio nel cuore. All’interno, la forma e il soffitto ricordano ancora la capanna di Gesù, il soffitto è in legno di varie dimensioni con architravi. Le linee formate dal legno rendono l’idea di capanna.
I pilastri in muratura dei muri laterali sono rivestiti a strisce orizzontali ricordando e richiamando il Medioevo. Quindi la chiesa richiama alla società e alla religiosità e ai tempi di questa epoca, e la profondità della “capanna” simboleggia la spiritualità che rappresenta. Lungo il muro di sinistra c’è la statua di Maria Assunta, lungo quello di destra quella di San Giuseppe. Tali sculture rappresentano i Santi cui la chiesa è dedicata, e così facendo, ai lati, rappresentano una estensione concettuale della struttura stessa, allargando l’idea di capanna a quella di solenne luogo di culto. I due Santi sono le autorità del luogo, la loro posizione lo connota indiscutibilmente, su ogni altro Santo, di cui sono presenti statue. Queste ultime ci accolgono all’entrata, ai due lati, come presenze umane in una capanna e pluralità di esempi nella storia, della quale si evoca un periodo distinto. I Santi cui siamo devoti ci danno l’accesso alla chiesa di Maria Assunta e Giuseppe, nel culto di Gesù, di Dio, come una introduzione di fede. Come nel presepe, questi due Santi stanno ai lati, e grandi assistono Gesù lungo il cammino che viene narrato nel Vangelo detto ai fedeli, lungo il percorso della fede. I due Santi ci guidano come figli lungo il cammino terreno e spirituale. Nella chiesa, le vetrate piccole circolari sono variopinte e con la forma e i colori la ricollocano a tempi moderni, che per necessità di culto sono rievocativi del passato. Per il presbiterio c’è un arco che separa il clero dai laici, a dirci che gli uomini di chiesa sono dei funzionari della società, per conto di Dio, che occupano un posto a parte. Con i Santi principali ai lati, abbiamo frontali i ministri del culto nel loro spazio, il crocifisso è piccolo ma svettante. Al centro c’è quindi la parola di Dio e il Suo insegnamento, quindi Gesù.

Commenti

Post popolari in questo blog

Santa Maria Madre del Redentore

Lungo lo stradone di Tor Bella Monaca, via di Tor Bella Monaca, si eleva la struttura di Santa Maria Madre del Redentore, figura degli anni Ottanta, sede di un titolo cardinalizio. Frontalmente presenta una punta, non troppo alta, ma comunque una punta che si alza da una base più larga, che sembra muoversi a formarla. Si può vedere che dietro lo stesso disegno si eleva a un altro apice altissimo, coi due lati molto più ripidi. Il disegno frontale rappresenta la elevazione spirituale e morale che ci è consentito raggiungere per mezzo dell’organizzazione del vivere presente, un ideale di comportamento e di raggiungimento attuale. Tale condizione, la punta e i lati che la compongono, può essere conservata grazie all’organizzazione che abbiamo, la base e la struttura dei lati che discendono. Tenendo una condotta così rappresentata, dietro si eleva ciò che sarà o ciò che tocchiamo, che raggiungiamo idealmente. La guglia sostenuta dai due lati geometrici è il picco che possiamo umanamente

Nostra Signora di Valme

Proprio a Villa Bonelli, al di sopra della stazione ferroviaria, è sita la parrocchia di Nostra Signora di Valme, costruita negli anni Novanta del secolo scorso, inaugurata nel 1996. La facciata, di vetro, ha l’intenzione di presentarsi come di un edificio che sfidi le leggi della gravità e della fisica, della convenzione costruttiva, dell’ordine posizionale. La chiesa si propone quale forma inedita di costruzione, e quindi di luogo di culto, unica per forma e concezione, nella sfida ai criteri fisici e stabili. Così la sottesa concezione del culto e dell’architettura vuole essere nuova e originale, seppur fisica e presente. Un luogo completamente avveniristico e non decifrato, ma decifrabile, che si propone nella città e nel mondo; novità di forma protesa verso l’alto, inclinata a dare larghezza all’alto, all’avvenire, ad abbracciare future concezioni con grande disposizione. L’avvenirismo e la sfida geometrica terminano con la trave che sovrasta il vetro, lì posta a dare un tetto a

Sant'Enrico

Su una strada larga di Casal Monastero è situata la chiesa di Sant’Enrico, della parrocchia eretta nel 1989. Frontalmente, al posto di una facciata ha una profonda tettoia, alta, per gli esseri umani. Il significato di questa è che la chiesa è un tetto per i fedeli, è accoglienza, accogliente per riparare, alta perché capiente. La facciata è un tetto, così simbolicamente inteso. Vi è tuttavia un elemento architettonico: le travi di legno che sorreggono questo tetto. Queste travi non sono diritte a formare una forma di capanna o di luogo definito, bensì sono diagonali proprio a dare l’idea di sostenere, sostenere un tetto ampio. Oltre al tetto, anche tali travi sono facciata, esse dicono che la presentazione della chiesa, e la chiesa stessa, è elevazione di un tetto: la chiesa sostiene un tetto sotto cui i fedeli possono stare. Non visibile, diciamo nascosto, c’è l’edificio a destra della tettoia. Indica presenza di qualcuno, che consente e permette che la chiesa, a tante persone, fac