Se dalla fermata della metro B1 S. Agnese/Annibaliano ci dirigiamo all’altro lato di via Nomentana, attraversandola, tra le vie dell’abitato possiamo incontrare la chiesa di Sant’Angela Merici, realizzata nel 1955 e consacrata nel 1967. Questa chiesa è a pianta ottagonale, elevata come un prisma. Il costone in cima non è di contenimento e stabilità, perché la forma della chiesa punta in alto; essa dalla sua base vuole proiettarsi fino all’alto, a prisma. Il costone anzi contiene la forma fisica di essa, la delimita a chiesa umana accessibile, dà un limite all’ascesa per preservarcela come chiesa, luogo fisicamente limitato. L’ottagono vuole proiettarsi verso l’alto, dei cieli ma soprattutto dei tempi, per rendere nel tempo della società le conquiste e l’oggetto, la tradizione del culto. La cortina, come il costone, riporta a terra l’edificio dandogli senso di palazzo terrestre tra i palazzi, quasi accostato ai palazzi laici, e coerente con essi. Laicità pensabile in relazione alle f...